martedì 10 luglio 2012

Perdere la pazienza

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Quando ho letto il titolo dell'annuncio "ampio trivano, ultra panoramico, 135 000 euro", ho immaginato che doveva essere una fregatura. Eppure, io e Sam, attirati dal prezzo e dalle foto dell'appartamento, abbiamo deciso di mandare una e-mail e fissare un appuntamento.
Ore 16.30: siamo davanti al cancello della casa ma il proprietario non c'è. Intanto, ci sono 40° all'ombra..iniziamo a sudare. Dopo 6 minuti netti, lo chiamo e candidamente mi dice "Scendo". Passano altrettanti minuti.inizio a innervosirmi quando lo vediamo arrivare con la sua compagna "Scusate, ma era da un pò che non vedevamo gli inquilini..sapete..". Mah!
Sam abbozza qualche domanda sulla facciata del condominio, che sarebbe dovuta essere "appena rifatta" ma che, in realtà. presenta diverse macchie di umidità. Piuttosto irritato dalle risposte del proprietario, alla fine conclude con un: "Comunque, non siamo qui per fare perizie".
Ahia. E qui parla il tecnico!
Il proprietario apre la porta della casa e..troviamo un bel divano che ostruisce l'ingresso. Insomma..si capisce che gli inquilini proprio non amano le visite!
La casa non è male, ha una terrazza con una bella vista sul mare. Il proprietario, continua a "ucciderci" elencando i prezzi di ogni minimo mobile e accessorio che lascerà a chi compra. Il lampadario costa 600 euro, le tende in seta 700, il tavolo 5000 (??). Va bè..noi però cerchiamo casa e vorremmo arredarla secondo i nostri gusti (e se spendo 5000 euro per un tavolo, sarà forse un tavolo di artigianato locale e non indiano..con tutto il rispetto per gli indiani).
Visitiamo il balcone e sui panni stesi (quindi "puliti") c'è una puzza di cane veramente tremenda. Aiuto!!
La visita è quasi conclusa. Manca solo la seconda camera da letto. Il proprietario bussa gentilmente per farsi aprire dalla figlia adoloscente degli inquilini. Lei timidamente risponde con un "si", facendo capire che tra non molto aprirà. La madre mi dice "Starà sistemando, sa come sono i ragazzi". Sorrido,immagino che l'adolescente in questione stia ritirando una caterva di abiti ammucchiati sul letto. Intanto continuiamo a parlare. Il tempo scorre. La porta è sempre chiusa. La madre della ragazza ci chiede se vogliamo un caffè, rifiutiamo gentilmente ma Sam chiede un bicchiere d'acqua. L'attesa sotto il sole deve averlo provato. Io intanto penso a tutti i batteri che potrebbero essere presenti sul bicchiere.
Il proprietario bussa ancora e la ragazza risponde ancora con un "si". Ok.. adesso aprirà. Ne approffittiamo per fare ancora qualche domanda..più che altro per ravvivare la conversazione, perchè ormai è palese che non compreremo mai questa casa. I minuti passano e insieme a loro anche la mia tolleranza va a farsi benedire. Fortunamente, neanche il bicchiere d'acqua accenna ad arrivare.
Il sangue mi sale al cervello, mentre ormai non sento neanche più una parola di quello che dice il proprietario. Lo interrompo, gli chiedo conferma del fatto che queste persone fossero al corrente della nostra visita. Lui risponde "Certamente".
"Bene"-rispondo io "Allora, non possiamo stare qui tutta la sera.." e il mio tono non è dei più concilianti. Lui annuisce, bussa alla porta, stavolta avvisando che stiamo per entrare.
Quando andiamo via, il proprietario descrive la ragazza come "un pò depressa".A me è sembrata solo una gran maleducata.
Eh va bè..non voglio commentare l'atteggiamento dei genitori che non sono intervenuti minimamente. Però mi accorgo che con il tempo, il mio self control aumenta, in altri tempi sarei stata più "graffiante". Spero sia un bene.
Stasera ho bisogno di sfornare qualcosa di buono, gustare nuovi sapori e sentire profumi di spezie.
Mi faccio tentare da una ricetta di Sabrine:


Spero che il miele addolcisca un pò questa serata.