mercoledì 19 dicembre 2012

La scintilla

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Finalmente qualcosa gira per il verso giusto. Da due anni io e Sam cerchiamo casa..disperatamente! Oramai credo che le agenzie iniziassero a considerarci dei mitomani. Pensavano che andassimo a vedere le case tanto per perdere tempo. Perchè la maggior parte della gente trova casa in meno di due anni ma noi..ehmmm...gli agenti ci descrivevano "un pò difficilotti". Per la verità ero sempre io a non decidermi (fosse per Sam avremmo comprato da un bel pò!). Che dire, io aspettavo la scintilla..credevo che quando avessi messo piede nella casa giusta lo avrei saputo fin da subito. Un pò come succede con l'abito da sposa (che, per inciso, ho trovato il primo giorno di quella che tutte mi dicevano essere un'interminabile ricerca, a dimostrazione del fatto che non sono così esigente come sembro). Più passava il tempo e più ci accorgevamo che la gente compra di tutto e si fa molti meno problemi di noi. Comprano persino case solo con diritto di superficie..comprano case buie esposte malissimo, comprano buchi a prezzi improponibili. Tutti i nostri parenti e amici insistevano nel dire che dovevamo "accontentarci", sottointendendo che io fossi troppo esigente. Invece..avevo ragione!!Ho fatto bene a non dare retta a nessuno. Mercoledì scorso, appena abbiamo messo piede in una casa che avevamo chiesto di vedere, ho sentito che quella era "Lei", la nostra casa. E non perchè sia bellissima; ad alcuni potrebbe sembrare persino brutta perchè è completamente da ristrutturare. Per la prima volta, io e Sam ci siamo trovati perfettamente d'accordo su tutto.  E' ampia, con giardino cucina e camera esposti a sud, cortile sull'ingresso, posto auto, possibilità di ricavare la terza camera da letto..insomma per me è perfetta. Sabato l'abbiamo visitata per la seconda volta e lunedì abbiamo firmato la proposta d'acquisto..proprio quando un'altra coppia voleva fare altrettanto!Anche qui il mio istinto mi ha aiutato molto perchè ho fatto di tutto per arrivare a fare la nostra proposta in tempi così brevi. E adesso..già mi manca, sentirei il bisogno di tornarci, non vedo l'ora di poterla abitare.. Dobbiamo solo decidere se ricavare la terza camera da letto per il bimbo..o rimandare i lavori quando l'evento si verificherà. Sam è spaventato dalla ristrutturazione che ci aspetta..ma entrambi siamo felici.

domenica 16 dicembre 2012

Sogni e segni

Quando prima della gravidanza naturale contattai il Mago della PMA, lo feci pensando che potesse risolvere i nostri problemi. Poi, venni a sapere di un medico eccezionale che lavorava in Italia e potevamo incontrare addirittura in Sardegna..così annullai l'appuntamento per Bruxelles e incontrai quello che sarebbe stato il nostro medico di fiducia dopo la gravidanza..quello che ci ha seguito per questi tre tentativi. Di lui ho sempre sentito, a pelle, che mi potevo fidare.
Dopo il terzo tentativo fallito ho iniziato a pensare che fosse necessaria un'altra consulenza, sondare tutte le strade possibili perchè la mia fiducia iniziava a vacillare. Non tanto la fiducia nel nostro medico o nel centro, quanto piuttosto la fiducia nella possibilità che potessimo farcela da soli, visto e considerato che alla mia età non posso dire che il tempo sia dalla mia parte. E se un giorno avessimo voluto tentare con l'eterologa? E se, invece, all'estero avessero potuto garantirci delle percentuali di successo più alte con l'omologa?
Penso nuovamente a lui, il Mago di Bruxelles. Dopo tanti tentennamenti, decido di raggiungerlo presso la clinica italiana con la quale collabora.
E così arrivo a Napoli in una giornata piovosa..Fortunatamente, so che Cava dei Tirreni, dove si trova la clinica, è a circa un'ora di treno.Raggiungo la stazione e qui ho la prima sorpresa: i treni per Salerno sono sospesi..non so neanche per quale motivo..mi tocca optare per un mezzo di trasporto alternativo. Dopo un bel pò di attesa, arriva l'autobus e raggiungo Salerno (una città che secondo me, per il poco che ho visto, meriterebbe una visita con più calma). Cambio autobus e salgo su quello che dovrebbe portarmi a Cava..e qui incontro Rosa.
Una donna di mezza età che fin da subito cerca di attaccare bottone. Le rispondo a monosillabi perchè sono concentrata sul mio obiettivo e non mi voglio distrarre perchè non vorrei perdere la mia fermata. Lei però è insistente..dalle mie brevi risposte si è accorta che non sono del posto. Mi chiede da dove vengo e subito si illumina: il suo sogno è sempre stato quello di visitare la Chiesa della Madonna di Bonaria a Cagliari. Mi racconta di come, durante un viaggio a Roma, incredibilmente si sia trovata davanti proprio la statua della Madonna di Bonaria e di come per lei quella sia stata una grande grazia perchè non avendo la possibilità economica di arrivare in Sardegna, era stata la Madonna a trovare il modo incontrarla. Mi dice che per ogni percorso ciò che conta è il volere di Dio. Noi possiamo desiderare, possiamo pensare di raggiungere i nostri obiettivi senza il suo sostegno..ma in realtà senza di lui non possiamo andare da nessuna parte. Mi fa promettere di andare alla Madonna di Bonaria per portare alla Vergine i suoi saluti, lei ricambierà pregando per me in una delle chiese di Cava (perchè quella è la sua città).
Rosa parla, parla. I suoi discorsi, in parte mi fanno riflettere, in parte mi fanno rabbia. Ma la stazione di Cava sarà ancora lontana? (poco prima gli altri viaggiatori di questo autobus in cui tutti parlano di tutto, mi hanno detto che manca ancora un bel pò). Ma ecco che scopro..di avere superato Cava. Scendo dall'autobus..sotto la pioggia. Sono in una località imprecisata, una sorta di zona industriale, non c'è nessuna pensillina, nessun orario dei bus.. aspetto per un bel pò e proprio quando sto per disperare, finalmente, arriva l'autobus. Scendo alla stazione; da lì la clinica dista davvero poco. Guardo l'orologio: sono passate oltre 4 ore e mezzo da quando sono atterrata in Campania!
Intanto penso a quello che diceva Rosa. A come quest'incontro mi abbia portato "fuori strada".
Arrivo alla clinica con due ore e mezzo d'anticipo. Non importa..avrò modo di ripararmi dal temporale: sono bagnata fradicia. 
La clinica è una villa, con corridoi bianchi e porte azzurre che ricordano il mare. Arriva il Dottore. E' più giovane di come l'avevo immaginato. Ha il classico accento dei fiamminghi che parlano bene l'italiano. Entro nello studio e poggio sulla sua scrivania le mie tre cartelle piene di referti. Ricordo quando il mio medico le sfogliò una per una tirando fuori dai raccoglitori ogni singolo foglio.
Il Mago mi chiede di ogni stimolazione, quantità di ogni farmaco assunto..mi confondo..ma è tutto scritto sui referti, perchè non legge? Gli sfugge anche il risultato di un esame importante che riguarda Sam. Lo correggo. 
Intanto manca la luce, salta la connessione, non riesce a lavorare sul pc. Prova a riscrivere e va nuovamente via la luce. E così di seguito.Ogni volta che procediamo la luce salta. Sembra che tutto vada per il verso sbagliato.
Mi dice che abbiamo il 20% di possibilità con l'omologa di avere un bimbo in braccio; il 70% cumulativo (dunque con più tentativi) se dovessimo optare per l'eterologa. Ho l'impressione che spinga molto nella direzione dell'eterologa sulla quale, comunque, ci tenevo ad avere informazioni.
I costi se dovessino optare per quest'ultima via, ammontano a 8.100 euro. Una bella botta. Ma non c'è lista d'attesa; tutte le donatrici sono fiamminghe (me lo dice con un certo orgoglio..ma perchè se fossero vallone?), tutte sotto i 35 anni e non c'è egg sharing ovvero: tutti gli ovociti prodotti vengono messi a disposizione della coppia. Gli embrioni vengono "conservati" per 5 anni. Per ogni transfer successivo al primo il costo sarebbe di 1500 euro.
Mi dice anche che se dovessimo optare per l'omologa mi  proporrebbe gli stessi farmaci che ho assunto nel nostro centro ma a un dosaggio inferiore (massimo 250 unità di Gonal-f), perchè aumentare le dosi è controproducente e ha effetti collaterali sull'endometrio.
Ho avuto l'impressione di un medico a modo suo efficiente..ma, a pelle,non ho avuto le stesse sensazioni che ebbi con il nostro attuale medico. 
Non so se questo significhi qualcosa.Non so se la mia sia solo una reazione psicologica perchè forse, in fondo,non sono pronta ad accettare l'idea di mettere da parte il sogno di un bimbo "biologicamente nostro".
La consulenza è costata 200 euro e la segretaria mi ha consegnato una ricevuta, non una fattura perchè il dottore non ha partita iva (!!), quindi sarà un costo che non potremo scaricare dalla dichiarazione dei redditi.
Lasciata la clinica raggiungo la stazione, ancora sotto il temporale. Fortunatamente i treni sono di nuovi attivi! Impiego poco più di un'ora ad arrivare alla stazione di Napoli. 
Ma lì ho un'altra sorpresa: tutto il traffico è bloccato, forse a causa di un incidente causato dal maltempo...gli autobus per l'aeroporto non arrivano..dopo oltre un'ora neanche l'ombra. Rischio di perdere l'aereo, mi tocca prendere un taxi e il tassista mi spenna per bene. Faccio finta di non capire che mi ha preso per i fondelli ma non ho nè la forza nè la voglia di replicare perchè sento solo il bisogno che questa giornata finisca. Ho voglia di tornare a casa mia,al caldo, nel mio letto, tra le braccia di Sam.

mercoledì 12 dicembre 2012

Partenze di Natale: tra nuovi inizi, PMA e adozione

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In qualche modo questo è un mese di partenze. Avevo parlato in un post di come avessi deciso di rompere una promessa di oltre 10 anni fa e di addobbare il nostro primo albero di Natale da quando siamo sposati. Adesso quell'albero si trova nel nostro soggiorno..anche se ancora un pò spoglio, perchè sono fuori allenamento. Simbolicamente quel piccolo abete rappresenta un nuovo inizio. Con lui "lascio andare" dolcemente il lutto per la fine della gravidanza ma anche quello per mia madre. E' ora che mi riappacifichi anche con la sua morte, continuando a custodire quanto di più prezioso mi ha lasciato.
Un'altra partenza: Venerdì raggiungerò, a Cava dei Tirreni, il "mago" della PMA..un viaggio incerto fino all'ultimo perchè le condizioni atmosferiche e il fatto che dovrò andarci da sola mi spingevano a pensare di rimandare . Ma in questo momento ho bisogno di sentire un altro parere autorevole sulla nostra situazione. E chi meglio di lui potrebbe esprimerlo?
Purtroppo mi toccherà prendere l'aereo..un mezzo di trasporto che fino a qualche anno fa amavo molto ma che, ultimamente, mi terrorizza!!Speriamo non ci siano vuoti d'aria!!Per me si tratta di un grande sacrificio.
Partenza adozione: Venerdì scorso, abbiamo affrontato il Test psicologico preliminare alla visita psichiatrica per il percorso adottivo, pare si chiami MMPI. Oltre 500 domande del genere:
-se fossi un pittore dipingeresti fiori? (che ne so..non sono un pittore, quindi..ni?)
-ti senti spiato? (secondo te? )
-la mattina spesso ti svegli con il mal di stomaco? (No)
-Pensi che la tua famiglia ti odi? (Spero proprio di No!!)
-Più o meno una volta alla settimana ti senti eccitato (??)
-Vorresti fare il giornalista? (e la mia risposta a questa domanda come  si collega alla mia capacità di essere un bravo genitore? Mah!)
-Ti piace flirtare e amoreggiare (questa è bella!)
-Spesso soffri di mal di stomaco? (Leggi sopra. NO!)
-Credi che la maggior parte delle persone aiuti gli altri solo per proprio tornaconto personale? (Viva l'ottimismo)
- Qualche volta dici delle bugie? (Ehmm, si..)
-Spesso avverti dei dolori allo stomaco? (Ancora??Ho detto no ma se continuiamo di questo passo..)

Mentre aspettavo che Sam finisse il test ho chiacchierato con la "psicologa"; una tirocinante molto carina e gentile che ha fatto di tutto per farmi sentire a mio agio. Abbiamo parlato più che altro di lei e delle sue preoccupazioni sui costi della scuola di speciliazzazione :)..comunque è stata un'esperienza piacevole. Vedremo quale sarà il nostro profilo psicologico.Potremo avere delle sorprese?Chissà.

mercoledì 5 dicembre 2012

Vuota

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L'epilogo della gravidanza di Anna, la sua sofferenza, mi ha portato più volte a ripensare alla me stessa di 2 anni fa.
Poi stamattina, la domanda di una collega "Scusa, sei incinta?", seguita da un "interrogatorio" da parte di un'altra collega, con tanto di "Ma durante la gravidanza avevi la pancia?", mi ha fatto provare nuovamente una fitta al cuore. 
Due anni fa, poco dopo Natale, durante un'eco di controllo, scoprii che il cuore della mia bimba aveva smesso di battere. Lei era dentro di me,aggrappata al mio corpo, rannicchiata, con  tutto il suo dolore. I giorni compresi tra l'ultima ecografia e il raschiamento, sono stati i peggiori della mia vita. Quanto dolore, lacrime, disperazione. Avrei voluto che tutto finisse il prima possibile. Ma allo stesso tempo, avrei voluto trattenere il corpo della mia bimba dentro di me..
Mi ricoverarono e mi assegnarono una stanza in cui al mio fianco c'erano due donne incinta che venivano sottoposte a continui monitoraggi. E mentre io attendevo che i farmaci provocassero il distacco della placenta, i battiti dei cuoricini dei loro bimbi rimbombavano nella stanza come il suono degli zoccoli di tanti cavallini al galoppo. Quella corsa verso il futuro mi faceva piangere..eppure mi consolava.
Ricordo me stessa, una camicia da notte con tanti disegni colorati ma con lo sfondo nero. Io ero in lutto e mi trascinavo per i corridoi dell'ospedale come se dovessi nascondermi o vergognarmi di qualcosa. Mi sentivo in colpa. Nei confronti di mia figlia, per non averla saputa proteggere, nei confronti di mio marito per non essere riuscita a portare avanti la gravidanza, nei confronti delle mie vicine di letto perchè la mia presenza le turbava.Mi detestavo per non essere riuscita ad evitare quello che era successo. Se fossi andata prima dalla ginecologa, se non fossi andata a lavoro, se non avessi sottovalutato quelle fitte..
A mezzanotte di un mercoledì (stesso giorno in cui nacqui io), mia figlia scivolò via da me e mi portarono di corsa in sala operatoria. Sentii tanto freddo e nessuna parola di conforto. Nulla. Neanche un semplice "Signora, mi dispiace".
Tornare a casa, con i botti che festeggiavano la fine di quell'anno che ci aveva visto salire sull'altare e gioire per un test di gravidanza positivo e l'inizio di un anno che cominciava nel peggiore dei modi. Non riuscire ad ingoiare i bocconi del cibo.
Ancora fitte, ancora dolore.Un secondo raschiamento..
Il non sentirsi più quella di prima. Non più quella incinta ma neanche più quella di prima della gravidanza.
Avere quasi paura di sfiorare la mia pancia. Vuota.
Non riuscire più a indossare i vestiti di prima della gravidanza e non riuscire più a guardare il vestito grigio premaman che mi faceva sentire tanto bella. E poi una scatola, una tutina ancora ben piegata. Una piccola spazzola.
Un trasferimento in una casa e in un paese di cui non m'importava niente. Un nuovo lavoro. Tanta rabbia. Imparare a conoscere una nuova me.
Passano i giorni, i mesi. Nella mia testa la gravidanza continua. Arrivo alla trentesima settimana. Poi alla trentaduesima..e così via. C'è una Me con la pancia che vive in un'altra dimensione e una Me senza pancia nel mondo reale. A quest'ultima dedico un post su ciaolapo e scopro che le mie emozioni sono quelle di tante mamme speciali che faticano a rapportarsi con il proprio corpo dopo la fine della gravidanza e con la prorpria, nuova, identità. 
Continua il conto alla rovescia..fino alla data prevista del parto. Una data scolpita nella mia mente. Una data in cui, nell'altra dimensione, l'altra me stessa è tornata a casa con la sua bambina.
Dopo quella giornata, passo dopo passo, molti nodi si sono sciolti. Abbiamo eleborato (non solo io ma anche Sam), quello che ci era successo. Abbiamo realizzato che avevamo perso la nostra bambina e, forse, chissà, anche la nostra (unica?) possibilità di essere genitori. Un doppio lutto. Perchè sapevamo che una gravidanza naturale, come quella appena terminata, a noi non sarebbe potuta ricapitare tanto facilmente.
A volte mi sembra che sia passato un secolo da quando camminavo per le strade della mia città, incinta della mia bimba. A volte mi capita di ricordare la posizione che assumevo quando camminavo..la stanchezza che mi assaliva. Ricordo quanto era bello, la sera, canticchiare alla piccola una ninna nanna. Il suo passaggio ci ha lasciato tanto.
Ma spero di non dover provare ancora un dolore simile..Vorrei poter alleggerire almeno un pò quel peso che ogni mamma speciale sente sul petto, alla fine di una gravidanza.
Se qualcuna di voi ha qualche informazione che possa aiutare Anna, scrivetele. Questi per lei sono giorni difficili.