lunedì 21 gennaio 2013

"Nascita Naturale" tra parto in casa, doule e Lotus Birth

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Da poco sono entrata in contatto con un'associazione che promuove la "Nascita Naturale" attraverso una delle fondatrici che, a pelle, non mi ha fatto una buona impressione.
Quindi, devo ammetterlo..forse sono partita un pò prevenuta quando ho dato uno sguardo ai seminari che l'associazione sta organizzando in città.Ma più leggevo e più le mie perplessità crescevano. Si va dai corsi di danza del ventre in gravidanza, ai percorsi poetici e teatrali, alle testimoninze delle donne che hanno deciso di partorire in casa, per arrivare a parlare delle doule (una sorta di "assistenti alla maternità") e della cosiddetta "Lotus Birth".
Premetto che non sono una sostenitrice del parto in casa, come ho avuto modo di dire anche commentando un post di diarista. Per esperienza personale credo che se è vero che la gravidanza è un evento naturale, è anche vero che da un momento all'altro durante il parto può accadere qualcosa di imprevedibile che può mettere a rischio non solo la vita della mamma ma anche quella del nascituro. In quel momento è importante che ci siano dei medici e chirurghi che possano intervenire..così come sarebbe auspicabile la disponibilità di una sala rianimazione. Questo è ancora più vero se si considera che oggi le mamme quarantenni sono molto più numerose rispetto al passato e, come si sa, l'età è un fattore di rischio non indifferente.
Poi c'è chi dice "Anche in ospedale si muore"  e "Se deve succedere succede". Ok, ma vogliamo dare ai nostri figli una chance in più di vivere se dovessero subentrare delle complicazioni?
A volte penso che chi fa queste scelte non si è mai trovato di fronte a certe situazioni nella sua vita e quindi le compie perchè non sa..non immagina quello che potrebbe accadere. D'altronde, quello che siamo e quello che pensiamo è condizionato dalle nostre esperienze, dal nostro vissuto.

Sul web spopolano le associazioni, come quella di cui parlavo, che sostengono la "nascita naturale". Cosa s'intende per "naturale"? Una nascita non medicalizzata? vissuta tra le mura domestiche? Non solo..
Queste associazioni propongono spesso che la donna venga accompagnata al parto da una doula, una sorta di assistente che dovrebbe prendersi cura della madre durante la gravidanza e subito dopo il parto.  Questo ruolo, se non poteva essere svolto dalla madre della partoriente, un tempo veniva svolto dalle donne della famiglia allargata e dalle vicine di casa. Ma nella società odierna le famiglie allargate stanno scomparendo e i vicini di casa..spesso neanche si conoscono.
Ecco perchè, la figura della doula che prepara la madre a vivere coscientemente la propria maternità, potrebbe essere importante. Tuttavia..la mia vocina mi dice che qualcosa non torna.
Io penserei queste figure come delle volontarie con  competenze specifiche in psicologia o, comunque, con una grande esperienza alle spalle anche come educatrici-puericultrici o semplici mamme. Ma dovrebbero svolgere questo servizio per la comunità, per il solo piacere di fare qualcosa di importante: aiutare le donne a vivere nel migliore dei modi la propria ri-nascita (ovvero il momento in cui  diventano madri).
Ma spesso non è così.
Se si va a scavare sul sito di una delle associazioni di doule, presenti sul web, si trova di tutto. Ci saranno senz'altro le assistenti brave e competenti ma anche quelle che propongono di accompagnare il parto con canti o riti sciamanici. Quelle che compensano il fatto di non avere certificazioni in allattamento (ma l'allattamento non dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo??) con la competenza sul campo perchè allattano ininterrottamente da 6 anni..  e quelle che sono in grado di dare utilissimi e gettonatissimi consigli sulle modalità di utilizzo di pannolini lavabili (ah bè..qui si che ci vuole la certificazione!).
Tutto questo mi trasmette una grande tristezza perchè nella nostra società si mercifica qualunque cosa ed esperienza.
Io sono stata abituata ad una famiglia allargata in cui si condivideva tutto.Oggi purtroppo molte di queste persone non potrebbero essermi vicine se dovessi partorire. Non so se potrei accettare l'idea di pagare per poter avere qualcuno al mio fianco, durante questo percorso. In ogni caso, non potrebbero vendermi nessun "rito propiziatorio" al parto. Preferirei farmi fare i tarocchi da una chiromante: perchè almeno lei mi venderebbe quello per cui pago. Non potrei neanche mai pagare qualcuno che mi offre consigli spiccioli su come utilizzare i pannolini lavabili o su come decidere se e quando mettere a letto mio figlio...

Altra cosa di cui personalmente fatico a capire il senso è la pratica del Lotus Birth, ovvero: la nascita con la placenta. Queste associazioni propongono alle madri di non far recidere il cordone ombelicale ai propri bimbi..per non "amputarli". Il bimbo resta dunque attaccato alla placenta tramite il cordone ombelicale, fino a quando quest'ultimo non si secca e cade. Si sostiene che il distacco avverrebbe in modo naturale quando entrambi, bimbo e placenta, "decidono sia giunto il momento della separazione" (non sapevo che la placenta potesse pensare!)
Ma che cos'è la placenta? Sugli stessi siti dove la pratica del Lotus Birth viene proposta, si legge che "Nell' utero, la placenta svolge le funzioni di polmoni, reni, fegato, apparato digerente, ghiandola endocrina e pelle. Il sangue affluisce a questi organi in forma minima fino a quando il bambino compie il primo respiro: sino ad allora, placenta e bambino sono una cosa sola.
E' grazie alla placenta che il bambino nell' utero si sviluppa e cresce
".
Dunque, una volta che il bambino è fuori dall'utero, la placenta non ha esaurito la sua funzione? Bè, a quanto pare no. Il bimbo riceverebbe tramite il cordone il "sangue placentare", utile per il suo sistema immunitario, inoltre, il contatto con la placenta servirebbe a completare il suo "corpo eterico". I bambini nati con Lotus Birth avrebbero un' aura più sviluppata degli altri..ma dato che la maggior parte di noi non può vedere l'aura..ci dobbiamo fidare.

Naturalmente, non c'è alcuno studio scientifico che attesti l'utilità di tale pratica e, anzi, poichè sia la placenta che il cordone ombelicale sono organi in cui non circola il sangue..non reciderli comporta un alto rischio di infezione. Ma, ancora, si sostiene che per evitare tale rischio, sia sufficiente salare i tessuti, lavarli (con un colino!!)e asciugarli molto bene..con tutte le raccapriccianti conseguenze che ne derivano.

Comunque, a sostegno della validità di tale scelta, si portano ad esempio gli scimpazè che, a differenza di quanto fanno gli altri animali che recidono con i denti il cordone, lasciano che la placenta si stacchi da sè.

Ho letto bene? Quindi noi dovremmo prendere ad esempio gli scimpazè?
Cioè le teorie sull'evoluzione della specie ci fanno una pippa giusto?

Io dovrei voler somigliare agli scimpanzè?Con tutto il rispetto che ho per il mondo animale, la cosa mi lascia ancora qualche perplessità.

Penso di aver letto abbastanza.

Se dovessi restare nuovamente incinta, al momento  del parto datemi il mio letto d'ospedale e un bravo ginecologo. E che al mio bimbo venga reciso il cordone ombelicale please.

giovedì 10 gennaio 2013

Nuovi Piani

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Continuiamo con gli esami necessari per presentare la domanda di adozione e, parallelamente, con gli esami per il nuovo tentativo di PMA (mi rendo conto che potrebbe sembrare un tantino immorale ma ufficialmente non abbiamo ancora presentato la domanda al tribunale). Stamattina, era la volta della visita cardiologica ed elettrocardiogramma.
Quando l'infermiera mi ha chiesto a cosa corrispondesse il codice di esenzione e ho risposto "Adozione", è stato un susseguirsi di storie di amici che hanno adottato e poi hanno avuto un figlio naturale e conoscenti che stavano per adottare e poi hanno avuto un bimbo o addirittura due!
Il cardiologo ha esordito così:
-"Sapete già chi adottare?"
-(??... mio marito suggeriva che si, adotteremo un nostro amico con lavoro precario al quale, molto probabilmente non rinnoveranno il contratto)."No, per la verità stiamo facendo gli esami richiesti per presentare in Tribunale la nostra disponibilità all'adozione"
-" Pensavate di adottare un bimbo italiano o straniero?"
-"Faremo sia domanda di adozione nazionale (che non significa necessariamente adottare un bimbo "italiano") che internazionale"
-"Io e mia moglie avremmo voluto un bimbo biologico e uno adottivo..poi abbiamo avuto due gemelle! Mia madre mi ha detto che evidentemente Dio ci aveva voluto premiare (!) e io gli ho risposto che però aveva deciso di punire il bimbo che avremmo dovuto adottare..
La conversazione non è stata delle più intelligenti; sia il medico che l'infermiera cercavano di rincuorarmi anche se non ne sentivo affatto il bisogno e, sinceramente, se ne avessi sentito il bisogno credo che le loro parole avrebbero ottenuto l'effetto contrario.
Ma sono stati entrambi molto carini e,come si dice, alla fine è il pensiero che conta. Prima che uscissi mi hanno fatto i loro auguri e, fuori dallo studio, l'infermiera mi ha detto:
"Signora, sarà una mamma perfetta!"
Non ambisco a tanto, però devo ammettere che quelle parole mi hanno commossa -Mon dieu!
 Abbiamo fatto la visita secondo i tempi della prenotazione (in un ospedale pubblico non è cosa da poco) e, usciti dall'ospedale,ci siamo trovati di fronte il mare,grigio ma bellissimo.
Il cardiologo ha confermato che i nostri cuori stanno bene.
E il resto?
Sono ancora un pò sballata dall'ultima stimolazione (mica i farmaci che si assumono sono leggeri come l'acqua..), ma secondo il centro PMA siamo pronti per tentare ancora. E noi non ci arrendiamo.
Sabato mattina finirò il solito elenco di esami preparatori. Stavolata, mi aspetta un nuovo piano terapeutico:
-Il solito Gonal-F a inizio ciclo
-Pergoveris dopo 3-4 giorni
-la new entry: il Cetrotide, da usare quando i follicoli raggiungeranno almeno 14 mm, al posto del Suprefact.
-infine il Gonasi (l'iniezione finale che serve a indurre l'ovulazione, una volta che gli ovociti raggiungono il giusto stadio di maturazione.).
Insomma, dopo i primi 3-4 giorni, stavolta mi toccherà fare 2 iniezioni al giorno anzichè una, dato che il Cetrotide si inietta mentre il farmaco che assumevo prima (Suprefact) era uno spray nasale. Ormai, comunque, sono capace di farmi le iniezioni anche bendata!Sono competenze eh!
Nel complesso, mi  rendo conto che i pensieri relativi alla casa,al mutuo, alla ristrutturazione, hanno lasciato poco spazio alle preoccupazioni sulle nostre difficoltà procreative.Così, al momento, sto vivendo questa stimolazione con una certa inerzia. Lascio che le cose vadano da sè.