mercoledì 21 agosto 2013

Tempo

Ancora non so se andremo nella Clinica che ci ha seguito fin'ora o opteremo per un'altra. Ho tenuto il piede in due staffe..ma ormai il tempo sta per scadere; il ciclo si avvicina e dobbiamo prendere una decisione. Sam attende che sia io a decidere (dato che poi toccherà a me  sopportare il "peso" della stimolazione) ma propenderebbe per cambiare Centro.
C'è un filo che mi lega al nostro dottore e io non riesco a tagliarlo. A volte ho pensato che forse i suoi errori potevano aver determinato i nostri insuccessi..ho dato la colpa alla sua disorganizzazione, alla distanza, all'impossibilità per lui di seguirci in modo costante. Ma non ho mai messo in dubbio la sua umanità, la sua competenza e la passione che mette nel suo lavoro.
Non riesco a "staccarmi" da questo medico.
Più volte abbiamo ragionato sulla possibilità di cambiare centro (anche per motivi economici). Ma all'ultimo momento, c'è qualcosa che mi blocca. 
Forse perchè la mia gravidanza naturale era stata anche frutto dei suoi consigli. 
Forse perchè ho sempre pensato che se un'altra gravidanza doveva arrivare grazie alla PMA, sarebbe arrivata grazie a lui.
Forse perchè, in fondo, so che nonostante la sua disorganizzazione..se uno dei tentativi fosse dovuto andare a buon fine sarebbe successo e basta.
Forse perchè ho sempre ragionato più con l'istinto che con la testa..ma, chissà, magari è arrivato il momento di ragionare solo con la testa.
Tutto, nella nostra storia è irrazionale. Non c'è niente che sia dovuto andare come doveva. 
E se dovessi spingere nella direzione contraria e cercare di rendere la nostra vita più razionale, facendo ciò che sarebbe più conveniente fare: scegliere il centro più vicino a noi, provare con un nuovo medico, spendere meno energie possibili e vedere come va?
Non c'è molto tempo..tra oggi e domani, dovremo scegliere. E intanto, a proposito di ostacoli, lo spermiogramma di Sam ha evidenziato che è tornata la solita infezione..

giovedì 15 agosto 2013

Istantanee

Tra pochi giorni, probabilmente, proveremo ancora a cercare un figlio con l'aiuto (?) della scienza.
Mi sento sospesa, spaventata, ancora divisa tra il desiderio di mettere la testa sotto un cuscino, dimenticando che è arrivato il momento di provarci ancora e l'impazienza di iniziare prima possibile. Le prime volte, prevaleva l'impazienza. Adesso prevale la paura. Questo sarà un tentativo che faremo perchè Sam ancora ci crede. 
Io avrei già percorso altre strade.Avrei già detto Basta con la B maiuscola.
Se potessi scegliere, percorrerei senza riserve la strada dell'adozione. Ma, realisticamente, per questioni economiche, è improbabile che potremmo ottenere l'idoneità o pensare di poter affrontare i costi di un'adozione internazionale (quella che ci offrirebbe maggiori chance). Per questo, nonostante ormai tutti i documenti siano pronti, la nostra domanda ancora non è stata depositata in tribunale. 
E poi c'è anche un altra condizione che allontana da noi il percorso adottivo. Una condizione forse meno problematica, rispetto a quella economica, perchè più facilmente superabile, ma ugualmente importante.
Sam ancora spera di poter avere un figlio biologico.
E così, piuttosto che presentare una domanda in Tribunale non essendo entrambi convinti al 100% della scelta adozione e sapendo che probabilmente avremmo poche probabilità di poter concludere il percorso positivamente, affronteremo un altro tentativo di PMA. Sempre che riesca a tenere fede ai miei propositi e non mandi tutto all'aria all'ultimo momento.
Fortunatamente, abbiamo passato una vacanza fantastica che mi ha regalato un bel pò di energie. Tanto sole e un mare cristallino. Dopo tanto tempo, ho provato una forte sensazione di libertà, forse perchè abbiamo trascorso le giornate nei luoghi della mia infanzia e adolescenza. Quegli spazi mi riportavano alla mente tante emozioni positive. Allora era tutto così serenamente semplice.
Ho rivisto e sentito persone alle quali voglio bene. Parlare con loro, guardarle negli occhi e ammirare i loro bimbi, mi ha fatto bene all'anima. Ed è stato come se fosse passato un giorno (e non un anno), dall'ultima volta che ci eravamo visti.
Sono riuscita a gestire bene anche i rapporti più complicati con la mia famiglia, riuscendo a vivere con maggiore leggerenza (rispetto al mio solito) ed evitando anche quelle piccole tensioni che a volte possono rovinare le giornate e lasciarti tanta amarezza dentro.
Mi sono resa conto che devo volermi più bene, che sono capace di fare tante cose..compreso mettere a tavola tante persone organizzando tutto al meglio in poco tempo (Grazie mamma!).
Ho pensato tanto a quante cose le persone lasciano dietro di sè. Alcune incosapevolmente. Altre volontariamente. Mia madre è sempre nei miei pensieri. Mentre nuotavo nel Paradiso, mi sono resa conto che sono passati 10 anni da quando se n'è andata. Dieci anni. Passati così, senza di lei. E altri ne dovranno passare ancora. 
Ci sono parole che non avevo più sentito pronunciare da quando lei se n'è andata. In quei luoghi ho sorriso ascoltando parlare alcune donne e riconoscendo la mia famiglia nella loro. Espressioni familiari che mi tornavano alla mente. Il suono dolce della sua voce. I nostri abbracci e un'altra me stessa che danzava per farla sorridere. L'acqua fresca che faceva scorrere sui suoi piedi d'estate, pensieri che attraversavano i suoi occhi e io ancora non capivo niente, presa com'ero dalla mia vita. 
Ricordo chiaramente una sera in cui le dissi che, in fondo, si poteva continuare a vivere facendo a meno di qualunque persona. Da poco avevo avuto una discussione con un familiare a noi molto vicino. Non molti giorni dopo lei se ne sarebbe andata. Per sempre. E non potevo nemmeno minimamente immaginare cosa avrebbe significato per me fare a meno di lei nella mia vita. Ho vissuto sulla mia pelle e continuo a vivere il doloroso peso di quelle parole.