mercoledì 21 maggio 2014

Cicciottello sta bene

Il titolo forse suggerisce l'aspetto del piccolo all'ultima eco. Nei sui 26 mm di splendore. Io mi sorprendo, ogni volta, a fare confronti con le eco della precedente gravidanza ma è tutto completamente diverso. Persino le immagini. 
Siamo ancora a metà della nona settimana e non immaginavo di poterlo vedere già così "bimbo in miniatura", già con manine e piedini. Ma forse il tempo fa brutti scherzi e sono io a ricordare male. Ricordo una testolina perfetta, un profilo delicato, un nasino a patatina..con grande commozione.
Cicciottello sta bene, cresce e il suo cuore batte forte. La notte prima dell'eco avevo sognato che la ginecologa mi comunicava quello che non vorrei mai più sentirmi dire. Ovvero "non c'è battito". Il mio stato d'animo, ogni volta che mi siedo sul lettino dello studio è lo stesso. Mi preparo al peggio. Neanche stessi salendo sul patibolo. La ginecologa cerca di rassicurarmi ma vado sempre via con ulteriori preoccupazioni. Adesso si è aggiunta quella della gliecemia leggermente alta. Ma come? Io che l'ho sempre avuta bassa...anche durante gli esami di routine a lavoro, quando feci il prelievo dopo aver fatto colazione perchè mi sentivo svenire? Pare di si. Ulteriore tarlo mentale. E a questo si aggiunge la decisione sul da farsi a lavoro. "Ci sono tutte le condizioni per certificare una gravidanza a rischio"- dice la mia Gine(che ancora non sono riuscita ad inquadrare), "Però la decisione se tornare a lavoro o meno, spetta a te". Ah, ok. Bene. Non vorrei assentarmi dal lavoro, perchè non voglio sovraccaricare i colleghi, perchè ho paura di abituarmi troppo a stare a casa (e dopo tornare sarebbe pesante), perchè tutto sommato credo che cercare di mantenere il più possibile la mia vita "normale" sia un bene. Ma, allo stesso tempo, non vorrei fare nulla che possa mettere a rischio il bimbo. La volta scorsa continuai a lavorare, nonostante non stessi benissimo (all'epoca la mia ginecologa non mi propose nemmeno di stare a casa). Dopo, mi sentii in colpa e contribuirono anche i commenti di parenti e amici, ovvero i clasici "Dovevi stare a casa". Come se tutto fosse dipeso esclusivamente da me. 
Mi ero ripromessa di smettere di lavorare, se fossi rimasta nuovamente incinta. Adesso però ho dei dubbi. Mi chiedo se sia la scelta migliore.

giovedì 15 maggio 2014

Una giornata particolare

Sabato scorso, complice il bel tempo, ho deciso che era arrivato il momento di muoversi un pò..e scrollarsi di dosso la pigrizia che ha caratterizzato le mie giornate da quando ho scoperto di essere incinta. 
Così, dopo aver fatto gli esami del sangue, ho fatto una bella passeggiata in centro, girato per i negozi di prodotti biologici che amo, ho fatto un pò di "spesa", guardato vetrine..insomma ho cercato di riappropriarmi di me stessa.
Arrivata nei pressi del porto, ho pensato che quella giornata, saremmo stati solo io e "lui" (o "lei"). Mentalmente, ho ringraziato questa piccola vita di essere lì con me, in quel momento,senza pensare a quel che sarebbe potuto accadere in futuro. Volevo solo dirle: grazie, per essere qui con me adesso. 
Prima di tornare alla macchina, sono passata in una piazza in cui si trova una statua molto bella della Madonna e mi sono soffermata a guardarla. Pur avendo un rapporto con la fede molto altalenante e non potendomi definire "cattolica", le statue della Vergine esercitano su di me un fascino particolare e, trovandomele di fronte, non resto mai indifferente. Sento sempre la necessità di rivolgere una preghiera alla Madre di tutte le madri. Quella mattina, le ho chiesto di proteggere la vita che cresceva dentro me, di far sì che possa stringere questo bimbo tra le mie braccia.
Il pomeriggio, presa da altri impegni, sono nuovamente uscita, questa volta insieme a Sam. Eravamo spensierati..fino a quando ho sentito che qualcosa non andava. Mi sentivo troppo stanca e avvertivo una certa tensione addominale. Siamo tornati a casa ed ecco la sopresa: perdite rosso vivo. Siamo andati in ospedale e hanno deciso di ricoverarmi. Fortunatamente, il piccolo sembra stare bene, il battito era presente e forte; tuttavia, hanno preferito farmi fare una terapia a base di antispasmici e progesterone. Immobilità e ancora immobilità.
Ho sentito tanti discorsi sul fatto che le donne oggi fanno figli troppo tardi (forse non sanno che per molte di loro la maternità "posticipata" non è stata una scelta). Una delle inservienti si lamentava di aver avuto una madre quarantenne..perchè le era molto legata e l'aveva persa troppo presto. Ho risposto e non mi stancherò mai di dirlo che non avrei scambiato mia madre con una più giovane, per niente al mondo. Non mi sono mai accorta della differenza d'età. Quel che conta è la qualità del tempo che si passa insieme e non la quantità..non è una banalità. Ho avuto mia madre con me per troppo poco tempo, è vero.Purtroppo è morta giovane. Ma negli anni in cui è stata con me, ha saputo darmi amore sufficiente per una vita intera e molto di più. Spero di avere fatto altrettanto. Grazie Mamma. Sei sempre con me.
E ancora, ho sentito precisare ogni volta, da medici e infermieri, che questa è una gravidanza da FIVET. Ok, ma a questo punto non dovrebbe essere una gravidanza e basta?Non è che il fatto che la mia prima gravidanza fosse naturale l'abbia resa meno a rischio. 

La temuta ottava settimana è passata ma la mia paura non accenna a diminuire.
Non posso fare a meno di chiedermi se sia stata quella preghiera alla Madre delle madri a salvare il mio piccolo e se fosse così, continuerò a pregare, sperando che siano ben accette anche le preghiere di una "miscredente" come me. Che sia la Madonna o l'Universo a ricevere i miei pensieri, spero che possa proteggere il mio bambino.

lunedì 5 maggio 2014

Il suono della vita

Era passato tanto tempo da quando avevamo sentito il suono della vita. Quel suono indescrivibile (all'epoca lo paragonai al galoppo di un cavallino). 
Durante la seconda eco, improvvisamente la ginecologa, dopo averci fatto vedere il cuoricino pulsante che appariva come una piccola bocca che si apriva e si chiudeva, ha voluto farci ascoltare il battito.
E' strano..evidentemente ogni battito è diverso dall'altro..mi è sembrato qualcosa di completamente nuovo.
Un' emozione sconosciuta.
Un'altra vita, dentro di me.
I miei fantasmi mi accompagnano, costanti; mi stanno affianco mentre vado a lavoro,sto al computer, esco, vado a fare la spesa, cerco di addormentarmi. Sono lì, mentre il mio corpo sembra volermi ancora tradire; mi sussurrano che quelle perdite ematiche costanti, vorranno pur dire qualcosa.
Siamo arrivati alla settima settimana..è così presto. Questa nuova vita è così vulnerabile che non oso, ancora, volermi affezionare a lei, tradendo tutte le promesse che mi ero fatta in passato.
Lei cerca tanti modi per ricordarmi la sua presenza: la nausea (non solo mattutina), gli attacchi di fame nel cuore della notte (mai provati prima), quella stanchezza che non mi lascia scampo e mi costringe a trasformare le mie giornate, facendole diventare pigre e lente. 
Ma nonostante questo, non c'è momento in cui non mi chieda se ancora questa vita sia in divenire dentro di me.