giovedì 26 maggio 2016

Palla

Sono passati mesi dall'ultimo post, ma come diceva Giovanni Lindo Ferretti, mia figlia mi ruba il tempo  e le energie. Sono tante le volte in cui vorrei mettere nero su bianco i miei pensieri ma poi..ecco che si sveglia, c'è la cena da preparare, delle manine da lavare, un libro da sfogliare, una passeggiata al parco e soprattutto giocare..a palla! Ecco la passione di mia figlia.A volte si sveglia la mattina gridando "Palla". Ci interrompe, mentre parliamo con i nostri genitori, con parenti e amici, con quel modo buffo che ha di pronunciare quella parola, quasi a volerci dire: non parliamo di questi argomenti noiosi, parliamo di quello che di più interessante c'è nell'universo: Palla. All'inizio lo pronunciava con le elle che suonavano dolci, adesso lo dice bene, insieme all'articolo "La palla", un'altro segno dei progressi che ogni giorno sta facendo. La cosa assurda è che mia figlia adori così tanto un gioco che io da piccola a tratti ho detestato. Da adolescente le ragazze che giocavano a pallavolo mi facevano un pò paura e ho sempre pensato che fosse uno sport piuttosto violento. Io ero più una ragazza da tennis (forse più da divano con un bel libro di fantascienza). Mia figlia invece vede una ragazza che palleggia al parco e si blocca per guardarla, rapita. 
Altre cose che mi stupiscono di lei: la sua determinazione e indipendenza. Oggi l'ho osservata fare le scale, una per una, da sola, poggiando le manine sul gradino successivo per aiutarsi. Era così piccola di fronte a quei gradini così alti. Eppure, uno per uno, è riuscita a superarli e arrivare fino al portone di casa. Ho dovuto frenarmi per non prenderla in braccio.
Non sta un attimo ferma e ci vogliono veramente tante, tante energie per starle dietro! La sera io e Sam il più delle volte non vediamo l'ora di metterci a letto e ci sono giorni che crolliamo mentre lei è ancora bella attiva. 
Ogni tanto si batte la mano sul petto e dice "Mamma", così come faccio io per farle capire chi è la sua mamma..ma forse ancora il concetto non è ben chiaro. Mi imita, sollevando la manina e parlando a raffica e mi chiedo: ma davvero sono così? Quando mi imita non la finisce più di parlare..in arabo naturalmente. Oggi ha fatto questo discorsetto sopra la sua sedia.
Essere mamma è la cose più meravigliosa del mondo e lo rifarei mille volte, eppure..non so se avrei energie da dedicare ad un altro figlio. Vorremmo darle un fratellino o una sorellina ma il pensiero di iniziare tutto da capo mi spaventa. Inoltre, come farei a gestire due bimbi da sola,senza aiuti?
Quando la vedo abbracciare i bimbi più grandi al nido, quando la vedo cercare le voci dei bambini al parco, inseguirli per avere qualcuno con cui giocare, penso che non vorrei mai lasciarla da sola e che vale la pena fare qualunque sacrificio pur di darle una fratello o una sorella, che possa starle accanto anche quando noi non ci saremo.
Ultimamente ho paura che possa succedermi qualcosa mentre siamo sole io e lei, per strada. Paura che qualcuno possa portarla via, o che possa allontanarsi dal nido senza che nessuno si renda conto. E allora mi chiedo cosa accadrebbe, perchè lei ancora non sa dire il suo nome. Non saprebbe dire chi sono i suoi genitori, dove vive. Ho paura che questo possa accadere e penso che dovrei scrivere il suo nome su ogni vestito. Paure stupide forse, eppure ogni tanto ci penso.