Un pò di tempo fa, mentre cercavo notizie sullo European Hospital, mi sono imbattuta in un articolo interessante. Alcuni medici italiani, spagnoli e francesi hanno portato avanti una ricerca che consentirà di immettere il patrimonio genetico di una donna infertile nell'ovulo di una donatrice. L'ovulo donato, fungerà da "contenitore" all'interno del quale verrà trasferito il nucleo dell'ovulo della ricevente (insieme al suo patrimonio genetico).Secondo i ricercatori, questa tecnica potrà essere utile, soprattutto nei casi di aborti ripetuti e nei casi in cui la ricevente sia affetta da alcune malattie rare e malattie del metabolismo.
Oggi ho letto che anche Sfolli ha sentito la notizia alla radio. Leggere di questi "passi avanti" della scienza, mi fa sentire divisa a metà..una parte di me considera queste scoperte scientifiche un grande progresso per l'umanità e, egoisticamente, una possibilità in più per noi e per tutte le coppie infertili di avere un figlio con il proprio patrimonio genetico. Un'altra parte di me si chiede dove arriveremo se non ci poniamo dei limiti e quali rischi potrebbero esserci, un domani, nell'utilizzo di queste tecniche. Penso, più che altro ad eventuali problemi per la salute del nascituro. La scienza, comunque, va avanti. Presto sarà possibile ricavare gameti dalle cellule staminali, utilizzando la nostra pelle e anche gli uomini potranno produrre cellule uovo. Che dire..ci manca solo l'utero artificiale..e poi sarà veramente possibile andare a ritirare nostro figlio bello pronto in laboratorio.Nei primi anni ottanta, si parlava tanto dei bambini concepiti "in provetta"; io che all'epoca ero alle elementari, immaginavo che questi bimbi crescessero dentro un'enorme provetta e che i genitori andassero a prenderli in ospedale, una volta trascorsi i nove mesi. Sembra quasi che tra non molto ci arriveremo. In realtà, le cose non sono così semplici come sembrano..chi ha percorso la strada della PMA lo sa.