martedì 1 ottobre 2013

A casa

Eccoci a casa. Io, Sam e due piccoli trasferiti in terza giornata. Un pò pochi per la mia età. Alla fine, nonostante avessi prodotto più ovociti del solito..abbiamo avuto questo risultato. Forse mi sarei aspettata qualcosa di più ma va bene anche così. Ho fatto pick up e transfer in un centro partner della nostra solita clinica. Ho potuto verificare che ogni reparto PMA ha le sue procedure (differenti anche in sala operatoria), le sue politiche, il suo grado di trasperanza. Ho toccato con mano quanto sia importante anche il lato umano (fino all'ultimo non sapevo se ci sarebbe stato il nostro medico..ed è stato bello quando le porte della sala si sono aperte per un attimo e lui mi ha salutato). Mi sono mancate le infermiere che ormai ci conoscono e che hanno una sensibilità decisamente non comune. Anche in ospedale, c'è chi fa il proprio lavoro con passione e con vocazione e chi lo fa tanto per fare (perchè forse non ha trovato niente di meglio). Dopo il transfer, nel nostro centro, le infermiere mi fanno la prima puntura di progesterone. In questo caso abbiamo dovuto penare per trovarne una che mi facesse questo cavolo di iniezione..Avrei capito se si fosse trattato di un farmaco che poteva comportare qualche rischio..ma stiamo parlando di semplice progesterone! E' la terapia prescritta dal nostro medico e, peraltro, confermata su carta intestata del centro dove si sono svolti gli interventi!
Comunque, alla fine, ho chiesto a Sam di farsi dare una siringa in modo tale che potessimo provvedere da soli (del resto, le punture successive alla prima me le ha sempre fatte lui). Invece, l'infermiera giovane che ha trovato nel corridoio, si è offerta di iniettare il farmaco, senza problemi.Anzi, ci ha dato anche tanti consigli: alternare il gluteo, non massaggiare perchè trattandosi di un farmaco oleoso questo comporterebbe maggiori rischi di veder comparire bozzi..Tutte cose a noi (purtroppo) già note. Ma ho comunque apprezzato.
Fatti i bagagli, ci siamo diretti all'aeroporto e poi finalmente a casa. Non vedevo l'ora di poter dormire nel nostro letto.
Sono felice di essermi lasciata la stimolazione alle spalle..al resto voglio pensare il meno possibile. Oggi, giornata di ferie, ho preparato un pranzo e una cena come si deve e una torta ricotta e pere per la colazione di domani! Che gioia potersi permettere questo lusso in un giorno infrasettimanale!

lunedì 23 settembre 2013

Conto alla rovescia

Forse non dovrei dirlo, per scaramanzia, ma pare che il nuovo piano terapeutico abbia dato un buon risultato..le mie ovaie collaborano, anche se mi sento scoppiare, sono veramente gonfia e non vedo l'ora di arrivare al pick up e al transfer. Ogni tanto scherzo con Sam e gli dico che se faccio ancora ancora qualche iniezione non sarà necessario prenotare l'aereo, basterà che si aggrappi a me..mi sembra di essere in procinto di spiccare il volo.

Lo spirito di collaborazione che anima le mie ovaie, mi ha sopreso! Quello sinistro in particolare. Lo immagino allenarsi con la bandana, mentre il destro legge il giornale in poltrona, di fronte al fuoco del camino..e fuma anche la pipa!
 In ogni caso, per ora i risultati sembrano positivi. Soprattutto , considerato quello che è successo con il ciclo.Nonostante l'assunzione della pillola, per controllarlo e programmare il pick up, in funzione della disponibilità della sala operatoria..ho avuto un ritardo.
Del resto, il mio corpo è sostanzialmente un anarchico..fa quello che gli pare e non lo si può controllare più tanto, nonostante i ginecologi si ostinino a pensare il contrario.
Morale della favola, non sappiamo se faremo tutto nel nostro centro o in un centro partner..non sappiamo neanche se ci sarà il nostro dottore. La cosa mi preoccupa ma, arrivati a questo punto, ci tocca andare avanti e avere fiducia. E meno male che avevamo deciso di fare anche questo tentativo nel vecchio centro per evitare lo stress ( e le variabili) del cambiamento!
A casa, cerco di aiutare la crescita dei follicoli con un pò di meditazione, ripeto dei mantra e cerco di pensare che tra quegli ovociti c'è potenzialmente nostro figlio.
Non voglio farmi illusioni ma questa è la fase in cui bisogna credere (mantenendo almeno un piede per terra ma pensando positivo).
L'altro giorno mi chiedevo se dovrei cercare di stimolare la competizione tra i follicoli in modo che ognuno dia il meglio di sè. Sam è dell'opinione che la competizione in questo caso non sia un bene. E allora li abbiamo visualizzati in armonia, presi per mano..un girotondo di follicoli. Un delirio!Ma giocare aiuta.
Domani monitoraggio e probabile data del pick up.

giovedì 19 settembre 2013

E tutto intorno

La stimolazione è iniziata tra alti e bassi. Un paio di volte ho persino dimenticato di fare le iniezioni..per fortuna è intervenuto Sam a rinfrescarmi la memoria. E poi ho iniziato a "bucarmi" nell'arco di un minuto, quasi come un automa.
Ore 08.00 Decapeptyl:
prendi la siringa-aspira metà dose- cambia l'ago-zac 
 Ore 11.00 Fostimon:
prendi la siringa- mischia polveri e liquido-aspira tutto-cambia l'ago-zac
E tutto intorno...
Discussioni a lavoro dove un collega mi costringe ad alzare la voce;
Litigio con Sam dopo una festa durante la quale una tizia lo tampina spudoratamente; 
La solita vecchietta che ci fa la solita domanda "E voi figli niente?" (proprio come il titolo del blog di Nina) e lui risponde "Ancora no..ma li vogliamo". Terribile! Non ha ancora imparato a rispondere con uno di quei "No" che non lasciano spazio ad approfondimenti. Infatti lei si sente autorizzata a precisare che "Un matrimonio senza figli non ha senso" (che tristezza..per suo marito!); 
Il centro mi comunica che probabilmente ci saranno problemi con la disponibilità della sala operatoria.
Io che penso a come vorrei poter adottare un bimbo.
La mia amica che mi chiama e mi dice che il suo aborto è dipeso da una trisomia.
Mio padre che mi chiede di salutarlo ancora, solo perchè ha voglia di essere abbracciato e penso che finchè siamo materia dovremmo abbracciarci il più possibile.
La mia piccola sempre nella mia mente, le sue capriole sullo schermo. Mi manca la sensazione di tenerla dentro di me. Esattamente tre anni fa in questi giorni..stava per essere concepita.

mercoledì 21 agosto 2013

Tempo

Ancora non so se andremo nella Clinica che ci ha seguito fin'ora o opteremo per un'altra. Ho tenuto il piede in due staffe..ma ormai il tempo sta per scadere; il ciclo si avvicina e dobbiamo prendere una decisione. Sam attende che sia io a decidere (dato che poi toccherà a me  sopportare il "peso" della stimolazione) ma propenderebbe per cambiare Centro.
C'è un filo che mi lega al nostro dottore e io non riesco a tagliarlo. A volte ho pensato che forse i suoi errori potevano aver determinato i nostri insuccessi..ho dato la colpa alla sua disorganizzazione, alla distanza, all'impossibilità per lui di seguirci in modo costante. Ma non ho mai messo in dubbio la sua umanità, la sua competenza e la passione che mette nel suo lavoro.
Non riesco a "staccarmi" da questo medico.
Più volte abbiamo ragionato sulla possibilità di cambiare centro (anche per motivi economici). Ma all'ultimo momento, c'è qualcosa che mi blocca. 
Forse perchè la mia gravidanza naturale era stata anche frutto dei suoi consigli. 
Forse perchè ho sempre pensato che se un'altra gravidanza doveva arrivare grazie alla PMA, sarebbe arrivata grazie a lui.
Forse perchè, in fondo, so che nonostante la sua disorganizzazione..se uno dei tentativi fosse dovuto andare a buon fine sarebbe successo e basta.
Forse perchè ho sempre ragionato più con l'istinto che con la testa..ma, chissà, magari è arrivato il momento di ragionare solo con la testa.
Tutto, nella nostra storia è irrazionale. Non c'è niente che sia dovuto andare come doveva. 
E se dovessi spingere nella direzione contraria e cercare di rendere la nostra vita più razionale, facendo ciò che sarebbe più conveniente fare: scegliere il centro più vicino a noi, provare con un nuovo medico, spendere meno energie possibili e vedere come va?
Non c'è molto tempo..tra oggi e domani, dovremo scegliere. E intanto, a proposito di ostacoli, lo spermiogramma di Sam ha evidenziato che è tornata la solita infezione..

giovedì 15 agosto 2013

Istantanee

Tra pochi giorni, probabilmente, proveremo ancora a cercare un figlio con l'aiuto (?) della scienza.
Mi sento sospesa, spaventata, ancora divisa tra il desiderio di mettere la testa sotto un cuscino, dimenticando che è arrivato il momento di provarci ancora e l'impazienza di iniziare prima possibile. Le prime volte, prevaleva l'impazienza. Adesso prevale la paura. Questo sarà un tentativo che faremo perchè Sam ancora ci crede. 
Io avrei già percorso altre strade.Avrei già detto Basta con la B maiuscola.
Se potessi scegliere, percorrerei senza riserve la strada dell'adozione. Ma, realisticamente, per questioni economiche, è improbabile che potremmo ottenere l'idoneità o pensare di poter affrontare i costi di un'adozione internazionale (quella che ci offrirebbe maggiori chance). Per questo, nonostante ormai tutti i documenti siano pronti, la nostra domanda ancora non è stata depositata in tribunale. 
E poi c'è anche un altra condizione che allontana da noi il percorso adottivo. Una condizione forse meno problematica, rispetto a quella economica, perchè più facilmente superabile, ma ugualmente importante.
Sam ancora spera di poter avere un figlio biologico.
E così, piuttosto che presentare una domanda in Tribunale non essendo entrambi convinti al 100% della scelta adozione e sapendo che probabilmente avremmo poche probabilità di poter concludere il percorso positivamente, affronteremo un altro tentativo di PMA. Sempre che riesca a tenere fede ai miei propositi e non mandi tutto all'aria all'ultimo momento.
Fortunatamente, abbiamo passato una vacanza fantastica che mi ha regalato un bel pò di energie. Tanto sole e un mare cristallino. Dopo tanto tempo, ho provato una forte sensazione di libertà, forse perchè abbiamo trascorso le giornate nei luoghi della mia infanzia e adolescenza. Quegli spazi mi riportavano alla mente tante emozioni positive. Allora era tutto così serenamente semplice.
Ho rivisto e sentito persone alle quali voglio bene. Parlare con loro, guardarle negli occhi e ammirare i loro bimbi, mi ha fatto bene all'anima. Ed è stato come se fosse passato un giorno (e non un anno), dall'ultima volta che ci eravamo visti.
Sono riuscita a gestire bene anche i rapporti più complicati con la mia famiglia, riuscendo a vivere con maggiore leggerenza (rispetto al mio solito) ed evitando anche quelle piccole tensioni che a volte possono rovinare le giornate e lasciarti tanta amarezza dentro.
Mi sono resa conto che devo volermi più bene, che sono capace di fare tante cose..compreso mettere a tavola tante persone organizzando tutto al meglio in poco tempo (Grazie mamma!).
Ho pensato tanto a quante cose le persone lasciano dietro di sè. Alcune incosapevolmente. Altre volontariamente. Mia madre è sempre nei miei pensieri. Mentre nuotavo nel Paradiso, mi sono resa conto che sono passati 10 anni da quando se n'è andata. Dieci anni. Passati così, senza di lei. E altri ne dovranno passare ancora. 
Ci sono parole che non avevo più sentito pronunciare da quando lei se n'è andata. In quei luoghi ho sorriso ascoltando parlare alcune donne e riconoscendo la mia famiglia nella loro. Espressioni familiari che mi tornavano alla mente. Il suono dolce della sua voce. I nostri abbracci e un'altra me stessa che danzava per farla sorridere. L'acqua fresca che faceva scorrere sui suoi piedi d'estate, pensieri che attraversavano i suoi occhi e io ancora non capivo niente, presa com'ero dalla mia vita. 
Ricordo chiaramente una sera in cui le dissi che, in fondo, si poteva continuare a vivere facendo a meno di qualunque persona. Da poco avevo avuto una discussione con un familiare a noi molto vicino. Non molti giorni dopo lei se ne sarebbe andata. Per sempre. E non potevo nemmeno minimamente immaginare cosa avrebbe significato per me fare a meno di lei nella mia vita. Ho vissuto sulla mia pelle e continuo a vivere il doloroso peso di quelle parole.


domenica 28 luglio 2013

Ai confini della realtà

Un pò di tempo fa, mentre cercavo notizie sullo European Hospital, mi sono imbattuta in un articolo interessante. Alcuni  medici italiani, spagnoli e francesi hanno portato avanti una ricerca che consentirà di immettere il patrimonio genetico di una donna infertile nell'ovulo di una donatrice. L'ovulo donato, fungerà da "contenitore" all'interno del quale verrà trasferito il nucleo dell'ovulo della ricevente (insieme al suo patrimonio genetico).Secondo i ricercatori, questa tecnica potrà essere utile, soprattutto nei casi di aborti ripetuti e nei casi in cui la ricevente sia affetta da alcune malattie rare e malattie del metabolismo. 
Oggi ho letto che anche Sfolli ha sentito la notizia alla radio. Leggere di questi "passi avanti" della scienza, mi fa sentire divisa a metà..una parte di me considera queste scoperte scientifiche un grande progresso per l'umanità e, egoisticamente, una possibilità in più per noi e per tutte le coppie infertili di avere un figlio con il proprio patrimonio genetico. Un'altra parte di me si chiede dove arriveremo se non ci poniamo dei limiti e quali rischi potrebbero esserci, un domani, nell'utilizzo di queste tecniche. Penso, più che altro ad eventuali problemi per la salute del nascituro. La scienza, comunque, va avanti. Presto sarà possibile ricavare gameti dalle cellule staminali, utilizzando la nostra pelle e anche gli uomini potranno produrre cellule uovo. Che dire..ci manca solo l'utero artificiale..e poi sarà veramente possibile andare a ritirare nostro figlio bello pronto in laboratorio.Nei primi anni ottanta, si parlava tanto dei bambini concepiti "in provetta"; io che all'epoca ero alle elementari, immaginavo che questi bimbi crescessero dentro un'enorme provetta e che i genitori andassero a prenderli in ospedale, una volta trascorsi i nove mesi. Sembra quasi che tra non molto ci arriveremo. In realtà, le cose non sono così semplici come sembrano..chi ha percorso la strada della PMA lo sa.

sabato 13 luglio 2013

Un ospite sgradito

Non sprecate tempo a cercare gli ostacoli: potrebbero non essercene (F. Kafka)
Di sicuro, Kafka non conosceva la condizione dell'infertilità, altrimenti non avrebbe scritto questa frase.
Dopo mesi di serenità, in cui avevamo deciso di prenderci un pò di tempo per riprovare naturalmente a cercare un figlio, senza troppo stress; dopo esserci detti che gli esami fatti fin'ora erano più che sufficienti e che, davvero, potevamo prenderci una pausa e allontanarci per un pò dai camici bianchi..è arrivato a farci visita un bel..polipo cervicale! Probabile effetto delle precedenti stimolazioni, nonchè probabile causa del fallimento dell'ultimo transfer.
Riepiloghiamo. In questi mesi di "quasi" totale lontananza dalla PMA, abbiamo fatto un colloquio presso un centro diverso da quello che ci ha seguito fin'ora.Tra i vari esami di preparazione ad un eventuale tentativo era prevista un'isteroscopia. 
Non avendo intenzione di procedere ad una nuova stimolazione a breve e avendo già fatto quest'esame in passato, l'impegnativa..era finita nel cassetto.
Fino a pochi giorni fa, quando delle perdite di sangue al di fuori del ciclo, mi hanno insospettito. Mi era già capitato nei mesi scorsi ma l'avevo attribuito agli scompensi ormonali dovuti all'assunzione dei farmaci. Questa volta però, ho ripensato alla mia amica che, proprio in seguito a delle perdite ematiche..ha scoperto di avere un polipo. Ma vuoi vedere..? No, non è possibile, ci manca solo questo. Però..non è che il calcolo delle probabilità sia andato a nostro favore ultimamente.
Morale della favola, mi sottopongo a isteroscopia e mi rimuovono un polipo cervicale. Per chi non avesse ben chiara l'anatomia dell'apparato femminile, può dare un'occhiata qua. La cervice collega la vagina all'utero...avere un polipo in quest'area, praticamente equivale ad avere la spirale!!Oltretutto, cosa che mi preoccupa non poco, queste maledette escrescenze tendono a riformarsi.
In questi giorni ho iniziato a chiedermi perchè il mio corpo produce degli anticoncezionali naturali..perchè sta facendo di tutto per evitare di farmi diventare di nuovo madre. In realtà però, so che ho chiesto tanto al mio corpo, in questi ultimi tre anni. Fa quel che può. Ma gli ostacoli ci sono. Dobbiamo fare in modo di scovarli e superarli.
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lunedì 24 giugno 2013

La nostra luna piena

Foto: www.caffenews.it
Tra non molto io e Sam festeggeremo il nostro anniversario di nozze anche se, di solito, amiamo considerare come anniversario quello in cui diventammo una coppia, alcuni anni prima del nostro matrimonio. Ieri, mentre tornavo a casa in macchina, ascoltavo alla radio Martha Argerich. Improvvisamente, ho alzato gli occhi e ho visto una luna piena enorme, bellissima, sullo sfondo di un cielo rosa e blu. Proprio in quell'attimo,ho pensato che avrei voluto sentire Sam e dirgli che non poteva perdersi quello spettacolo..ma lui mi ha preceduta.Anche lui aveva pensato la stessa cosa. E così quell'attimo è diventato perfetto. 

Diversi anni fa Sam venne a prendermi a casa mia, invitandomi a vedere un film e mangiare insieme
All'epoca studiavamo entrambi all'Università.
Io mi innamorai del suo entusiasmo, del suo sorriso e della fiamma che gli bruciava negli occhi.
Da quella sera, abbiamo cessato di essere due metà per diventare una unità, piena, perfetta e luminosa
come la luna di ieri sera.

La nostra luna sarà sempre piena e meravigliosa finchè sapremo godere di ogni momento insieme.
Finchè abbracciandoci ci sentiremo così come ci sentiamo ora. Felici e a casa.

mercoledì 1 maggio 2013

Nel fare spazio

Giornata del 1° Maggio passata a riordinare la casa. Faccio spazio, elimino cose inutili, metto a posto, pulisco, svuoto cassetti. Mi capita tra le mani una vecchia agendina. Prima di buttarla via la sfoglio. Mi cade l'occhio su alcune righe. In un lampo, l'immagine di me  a Firenze, in attesa di una visita con il famoso professore (uno dei tanti).

Ricordo quando sentendomi dire "presto passeggeremo insieme, barcamenandoci con bimbi, pannolini e passeggini", provai un impulso quasi di ribrezzo.Cos'era quella sensazione? Forse sapevo, dentro di me, che non sarebbe accaduto?Forse te n'eri già andata? Bimba mia, mi manchi. Sento continuamente la mancanza di te. Mi sembra di sentirti ancora dentro di me, che nuoti leggera. Voglio correre anch'io con la stessa gioia della mamma che ho visto ora, incontro al futuro.Vorrei anch'io camminare tranquilla con mio marito, sapendo che tutto è a posto, niente potrà andare male, perchè il mio bimbo è al sicuro, nella mia pancia e presto nascerà e lo stringeremo tra le braccia. Bimba mia, avrei voluto rispondere ai tuoi sorrisi e sentire risuonare la tua voce nella nostra casa.Mi manchi. Mamma".

Questo 19 Giugno, avrebbe compiuto 2 anni.
Ci sono momenti in cui l'immagine di lei che si muove, sul monitor, non riesce ad abbandonarmi. Durante l'ultima eco era scatenata, faceva tante capriole e, per la prima volta, le vidi il sederino. Mi sembra che sia passato un secolo, una vita intera. Mi sono persino confusa, pensando che fossero passati tre anni..e invece sono due. Mi sembra che tutto sia capitato ad un'altra, eppure il dolore che sento è così forte che non posso che essere io quella madre. Quella che si trascinava, vuota, per i corridoi dell'ospedale, che consolava le donne in cura per minaccia d'aborto, convincendole che tutto sarebbe andato bene. Ero io. Bocconi amari alla vigilia del nuovo anno. 
Quando tornerò a casa dei miei, dovrò fare spazio anche in un altro armadio. Dovrò decidere che fare della tutina (l'unica che avevo avuto il coraggio di comprare), la spazzola e gli accessori per il bagnetto. Il beauty case bianco. Le sue cose. Ognuna nella propria confezione. Dovranno trovare un proprio posto. 

giovedì 25 aprile 2013

De Gustibus (parliamo d'altro)

"Divennero tutti dei drogati: viveano per vedere i loro sogni e quando dormivano sognavano i loro sogni" (da "Fino alla fine del mondo", V. Venders, 1991)

Fine settimana senza Sam. Decido di guardare una bella commedia romantica; una di quelle che quando siamo insieme si rifiuterebbe di guardare..o guarderebbe solo per farmi contenta. Non so che scegliere, provo a digitare su google: commedia romantica e divertente (si, perchè ho anche bisogno di ridere eh!). Finisco qua, dove trovo una lista delle 15 migliori commedie romantiche "di tutti i tempi". Addirittura di tutti i tempi!. Alcune di quelle in elenco sono tra le mie preferite (Harry ti presento Sally, La Signora del Venerdì), altre proprio non le condivido (Insonnia d'amore?)..comunque, de gustibus..d'altronde anche tra le commedie che io amo di più, ce ne sono alcune che non sono proprio entrate nella storia del cinema. Mi è venuta voglia di scrivere la mia lista. Però, diciamo che la mia è una lista di film romantici che riguarderei volentieri..non solo commedie (anche se ho bisogno di ridere, qualche volta può scapparci anche una lacrimuccia). Sono solo alcuni tra i miei preferiti e la posizione nella lista è casuale.

 Eccola qui:

1)Scandalo a Philadelpia (The Philadelphia Story), G. Cukor, Usa 1940
Molto divertente e sofisticato..la protagonista deve scegliere se (ri)fidanzarsi con il "cattivo ragazzo" Cary Grant oppure con il più affidabile Jame Stuart..la sua scelta è abbastanza prevedibile.
2) Scrivimi Fermo Posta (The shop around the corner), E. Lubitsch, Usa 1940
Partendo dal fatto che Lubitsch è uno dei miei registi preferiti..come potrei non citarlo ? A questo film s'ispira "C'è posta per te", del 1998,  in cui  la storia d'amore per corrispondenza viene trasformata in una storia via chat. Niente a che vedere con l'originale, ovviamente.
3)Cappello a cilindro (Top Hat), M. Sandrick, Usa 1935: tempo fa, dopo una giornata dura, ho pensato che avrei voluto trovarmi sulla luna con Fred Astaire. Avete presente il balletto di questo film?Quello dove lui e Ginger Rogers ballano "cheek to cheek", leggeri come due piume e li guarderesti per ore, dimenticando qualunque cosa? E pensare che questo film precede di qualche anno la seconda guerra mondiale..
4) A piedi Nudi nel Parco (Barefoot in the park),G. Saks, Usa 1967
Naif e divertente,con due protagonisti perfetti nella parte dei due sposini innamorati. Robert Redford- in pieno splendore.
5) Indovina chi viene a cena?(Guess who's comming to dinner) S. Kramer, Usa 1967
Qui per me c'è veramente tutto quello che si può cercare in un bel film.L'ho rivisto recentemente e lo rivedrei ancora e ancora. S. Francisco..come vorrei visitarla!
6) Come eravamo (The way we were) S. Pollack, Usa 1973
Decisamente non è un film "divertente", anzi..è strappalacrime.Quando sento la colonna sonora mi rimane in testa per giorni. Veramente pericoloso.
7) Il Laureato(The graduate) M. Nichols,Usa 1967
Definirlo un film romantico sarebbe riduttivo. Ma lo inserisco nella mia lista perchè c'è, sullo sfondo, una storia d'amore che riesce a superare qualunque difficoltà e anche grazie ad essa i due protagonisti iniziano a pensare con la propria testa. La scena finale della sposa che fugge dal matrimonio in autobus è un cult.
8)Due per la strada (Two for the road) S.Donen, USA 1967
Non è spensierato come "Vacanze Romane" o "Sabrina" e non ha avuto la stessa fortuna di "Colazione da Tiffany"  ma questo è senz'altro uno dei film della Hepburn che mi è rimasto più nel cuore. Sarà che amo molto i film on the road.Che dire..sembra proprio una storia vera. Anche l'idea che più si diventa ricchi meno si è felici, la trovo molto realistica (anche se, dirlo di questi tempi è rischioso). L'auto sulla quale viaggiano i due giovani protagonisti è indimenticabile (Mitica Morgan.. )
9)La mia Africa(Out of Africa) S. Pollack, Usa 1985
Ancora un film con Robert Redford? Si è capito che ho un debole per quest'uomo?Il film meriterebbe di essere inserito in questa lista anche solo per la scena in cui lui lava i capelli alla Streep-Blixen . Cosa non darei per farmi lavare i capelli da Redford in quel modo nella savana (ma anche a casa mia)..secondo me una delle scene più sensuali della storia del cinema.Addirittura della storia del cinema?
10) Fino alla fine del Mondo (Bis ans ende der welt)  V. Wenders, Francia, Germania, Australia 1991
I due protagonisti si chiamano Claire e Sam..vi fa venire in mente qualcosa? 

Anche voi avete le vostre serate di cinema da sole? Per me è la mia "free zone" e quando sono in quell'area..è una serata solo mia.

mercoledì 10 aprile 2013

Acqua che scorre

"E' qualcosa che scorre nel sangue
l'arsenale lirico dei sogni
ma la notte paga in contanti
il giorno si estingue
è solo acqua che scorre..
è questo tempo che corre"

("Acqua che scorre"- Daniele Silvestri-Diego Mancino)

Ho sempre sognato tanto e, a differenza di Sam che non ricorda mai cosa sogna, io ricordo tutto e, al mio risveglio, generalmente gli racconto le mie esperienze nell'altra dimensione.
Qualche giorno fa ho fatto un sogno che mi è rimasto nella mente. Ero al mare e nuotavo. Più avanti, piuttosto distante da me, mia madre nuotava con un gruppetto di persone. Improvvisamente la corrente si faceva più forte, cercavo di nuotare nella stessa direzione (a largo) ma la corrente mi trascinava indietro. Alla fine, capivo che anzichè nuotare controcorrente dovevo lasciarmi trascinare dalla corrente e, anzi, nuotare all'indietro per riuscire a stare a galla. Nel sogno, mentre continuavo a nuotare, chiamavo mia madre perchè  volevo aiutarla (e forse, anche, perchè avrei voluto averla al mio fianco?), ma lei era troppo distante e non mi sentiva. Mi ritrovavo a riva ma mia madre non c'era, la corrente se l'era portata via.
Siamo di nuovo a riva. Al punto di partenza. E non possiamo nuotare controcorrente ma cercare di stare a galla, con tutte le nostre forze e nuotare nello stesso senso della corrente.
Questo sogno mi ha fatto pensare a quanto ancora mi senta figlia. A quanto mi manchi mia madre e a quanto, ancora, mi senta in colpa per non essere stata capace di evitare la sua morte.
Quando ripenso al passato mi vedo sempre così pronta a "prendere" da lei e, forse, se fosse stata ancora qui avrei preso ancora. Adesso più che mai. Ma come vorrei che fosse ancora con me per poterle dare anche solo una parte infinitesimale delle attenzioni, dell'amore, dei sorrisi, della gioia che è stata capace di darmi negli anni che abbiamo vissuto insieme. Sembrerà strano ma io ho sempre pensato a mia madre come alla mia anima gemella, ovvero all'anima che più di tutte era affine alla mia.Vorrei essere capace di essere una madre come lei.







lunedì 25 marzo 2013

Respirare

When it is dark enough
you can see the stars

(Ralph Waldo Emerson)

Sono state settimane di lontananza dal web. 
Dopo l'ultimo fallimento, avevamo bisogno di capire che cosa fare. Se fosse il caso e, soprattutto, se avessimo ancora voglia di seguire la strada della PMA oppure no. 
Durante questi mesi, ho incontrato tante donne con una lunga storia di stimolazioni (e fallimenti) alle spalle. Pronte a tentare e ritentare ancora. E mi sono chiesta fino a quando riuscirò ad andare avanti.
Mi sono chiesta se, a questo punto, non avremmo più chance affidandoci semplicemente alla natura, al caso a Dio (?).
Il fatto è che la mia età non lascia spazio a tutti i dubbi che si affollano nella mia mente. Richiede delle decisioni immediate. Bisogna scegliere una strada, subito. E in questo momento, io non me la sento di sottopormi ad un'altra stimolazione prima dell'estate (come vorrebbe il centro).
Eppure, a giorni alterni,cerco di minare le mie decisioni e quelle di Sam, riproponendo la stessa domanda "Allora, ritentiamo naturalmente?". Si.
Si, nonostante il nostro medico ci ricordi, garbatamente, che il tempo non è mai un investimento. Che i miei ovociti hanno la mia stessa età..e quindi, a 38 anni, non è un bene lasciare scorrere i mesi senza provare ancora.
Tutte cose che ci siamo detti e ridetti. Ma i risultati che abbiano ottenuto fin'ora, ci spingono ad altre considerazioni. Una gravidanza, l'unica, ottenuta naturalmente. Quattro tentativi di PMA falliti. Quattro stimolazioni alle quali non ho risposto bene, ad eccezione di una. Alla mia domanda se valesse la pena assumere tanti farmaci e investire tante energie per trasferire un unico embrione che non aumenterà le nostre probabilità di successo, rispetto a quanto potremmo fare naturalmente, il medico ha detto che, effettivamente, se la mia risposta continua ad essere questa loro non possono esserci d'aiuto. Ciononostante, ci dice di riprovare e di farlo prima possibile.
E io? Ripenso alle mie labbra "bruciate" dai farmaci, alle speranze e alle delusioni di quest'ultimo anno passato tra siringhe e camici bianchi. Alla nostra intimità che abbiamo dovuto programmare in funzione dei tamponi, delle visite, dei pick up.
Ho voglia di respirare. Di pensare che se ce l'abbiamo fatta una volta, possiamo farcela ancora.
Poi, d'un tratto, penso che forse sbagliamo, che dovremmo ascoltare il nostro centro. Penso a quelle donne che hanno la forza di tentare e ritentare, sorrette dalla certezza che la scienza le aiuterà ad abbracciare un figlio. Sei, sette, otto tentativi. Sono il doppio dei miei. Mi dico che forse il prossimo potrebbe essere il tentativo giusto.
E allora interrogo Sam. Chiedo conferma delle nostre decisioni. Chiedo un pò di quell'ottimismo che lo contraddistingue.
"Non lasciate che vi rubino la speranza", ha detto il nuovo il Papa, qualche giorno fa. Le sue parole mi hanno colpito perchè è proprio l'esercizio che stiamo cercando di fare. Non semplice ma ci proviamo. E quando mi sembra di non riuscire a trovare nel mio cuore neanche un briciolo di quella speranza, penso a mia figlia e a quando ci salutava sul monitor agitando le manine.E respiro.

venerdì 8 febbraio 2013

Un post transfer come non avrei mai pensato

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Dopo la stimolazione vissuta in modo dissociato, la vigilia del pick up con sorpresa..è arrivato un post transfer in cui per poco non finivo in ospedale.
E io che anche stavolta avevo deciso di andare in ferie e non mettermi in malattia, per poter vivere questo momento come una "vacanza", in totale relax!.Seeeee
Prima il medico che in sala operatoria mi tocca inavvertitamente la parete dell'utero con il catetere (neanche mi avesse visto per la prima volta). Lì capisco che le chance di un positivo, già basse prima, adesso sono quasi vicino a 0. Già, perchè come tutti sanno (tutti tranne Sam), il transfer deve avvenire senza traumi. 
Poi però penso che le altre volte è andato tutto benissimo eppure..non abbiamo avuto un buon risultato. In fondo, si è trattato di una piccola "grattatina" alla parete dell'utero. Niente di che. Magari non comprometterà il risultato.
Cerco di non pensarci.
Dormiamo una notte in hotel e mi sento benissimo. Poi partiamo. A casa inizio a stare male...ma non per quello che è successo in sala operatoria. Ho un dolore terribile a causa di un problema che si è sviluppato improvvisamente: le emorroidi!Non so che fare. Non posso prendere farmaci ma non riesco a resistere in queste condizioni. Quando vado in bagno vedo le stelle..per cui non ci vado! Al terzo giorno..la situazione diventa insostenibile.
Presa dalla disperazione, ieri mattina cerco su google il nome di un proctologo nella mia città. Non sapevo nemmeno che esistesse il "proctologo". Comunque ne trovo uno, lo chiamo e riesco a farmi vedere alle ore 12.45 della stessa mattina (poi mi dirà di aver colto una certa "preoccupazione" nel tono della mia voce..).
Alle 12.45 in punto sono sotto il suo studio. Mi aveva avvisato che sarebbe potuto arrivare in ritardo. Infatti non c'è. E non mi apre nessuno! Intanto nevica. Aspetto in macchina.. il dottore mi chiama e mi dice che arriverà a breve. 
Mi riceve alle 13.40. Un'ora di attesa al gelo.
In compenso, sono stata fortunata. E' un bravo specialista. Mi fa sdraiare su un fianco, utilizza una blanda pomata anestetica e mi visita. Si, avete capito bene. Sinceramente stavo così male che l'imbarazzo era quasi nullo. 
Oggi, dopo aver utilizzato le pomate che mi ha prescritto sto meglio.
Di "buono" c'è che non ho pensato minimamente ad alcun sintomo post transfer. E a differenza del solito, ho fatto fare le punture a Sam senza protestare, con la massima rassegnazione..ero talmente stremata dal dolore che non avevo la forza di pronunciare neanche una sillaba.
Anche se lo specialista lo ha escluso, credo che il mio corpo abbia reagito ai medicinali e alle bombe di ormoni ai quali lo sto sottoponendo.
Solo ora riesco a pensare che se anche ci fosse stata una minima possibilità d'impianto..dopo l'incidente in sala operatoria, tutto questo dolore non è di certo un incoraggiamento alla sopravvivenza.

sabato 2 febbraio 2013

La mia peggior nemica

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Chissà perchè ho vissuto questa stimolazione lasciandomi trascinare dalla corrente. Ho fatto tutto quello che dovevo fare: iniezioni, monitoraggi ecografici, prelievi. Tutto secondo i programmi, neanche qualche piccolo disguido organizzativo del centro è riuscito a farmi innervosire.
Sarà l'esperienza. Sarà che mi sono detta "come va va, tanto non è che se ci credi di più le probabilità di successo sono maggiori". Fatto sta che tutto è filato liscio fino a 2 giorni prima del pick up.
Prima di partire per raggiungere il centro, tanto per non farmi mancare niente, ho fatto un giro di telefonate, perchè magari nei prossimi giorni avrò voglia di isolarmi e non sentire nesssuno. Così mi levo il pensiero. Ed ecco che in una di queste telefonate, sento quella domanda 
"Hai saputo la novita?"
Ho quasi paura di chiedere, perchè il mio intuito mi dice che si tratta di qualcosa che probabilmente non vorrei sapere in quel momento. Ma rispondo che no, non ho saputo di alcuna novità.
"C. è incinta".
Io e C. siamo cresciute insieme. Abbiamo la stessa età, abbiamo fatto le scuole insieme (anche se in classi diverse). E' stata per anni la mia migliore amica. Ci confidavamo su tutto. Poi, piano piano le cose sono cambiate. E non credo sia dovuto alla distanza geografica perchè ho delle amiche che vivono lontano e vedo una volta l'anno ma ogni volta è come se ci fossimo viste il giorno prima. Ci siamo allontanate. Sempre di più. Ultimamente avevo l'impressione che avessimo realmente poco da dirci. E non c'è cosa più triste che trovarsi di fronte ad una persona alla quale vuoi bene, che è stata per anni la tua migliore amica e sentirsi distante anni luce da lei.
Ormai abbiamo vite e interessi molto diversi. Ma non basta.
Qualche giorno fa ho rivisto dopo moltissimo tempo una vecchia amica con la quale durante l'adolescenza abbiamo condiviso gioie e dolori. La pensiamo in modo diverso su quasi tutto..eppure la sua sensibilità è simile alla mia e questo ci fa sentire vicine oggi come ieri.
Con C. non è più così. Ma questo basta a giustificare quel dolore che ho provato nel sentire la notizia della sua (ennesima) gravidanza?
No, non basta.
Sono stata male.
Forse perchè l'ho saputo da una terza persona e non da lei.
Forse perchè stavo per fare l'ultima iniezione prima della partenza.
Forse perchè mi sono sentita disperata, per noi.
Forse perchè ho pensato che attorno a noi chiunque riesce ad avere figli nelle situazioni più disparate, con facilità, mentre noi possiamo fare qualunque cosa e i figli non arrivano.
Forse perchè ho pensato che evidentemente Dio non vuole farci avere figli.
Forse, soprattutto, perchè, al di là della distanza, io a C. voglio tanto bene e non avrei voluto sentirmi così e mi sono odiata con tutta me stessa.

E' stata una reazione irrazionale, anche perchè ho tante amiche incinta e sono stata felice di sapere delle loro gravidanza.Ma loro mi hanno chiamato per comunicarmelo, con delicatezza. Forse è proprio questo il problema.

Dopo la partenza, dopo il pick up, ho metabolizzato la notizia e ripensato alle noi stesse di un tempo.
Oggi le ho scritto che le voglio bene. E' stata una liberazione.

La mia infertilità è la mia peggiore nemica perchè può tirare fuori la parte peggiore di me.




lunedì 21 gennaio 2013

"Nascita Naturale" tra parto in casa, doule e Lotus Birth

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Da poco sono entrata in contatto con un'associazione che promuove la "Nascita Naturale" attraverso una delle fondatrici che, a pelle, non mi ha fatto una buona impressione.
Quindi, devo ammetterlo..forse sono partita un pò prevenuta quando ho dato uno sguardo ai seminari che l'associazione sta organizzando in città.Ma più leggevo e più le mie perplessità crescevano. Si va dai corsi di danza del ventre in gravidanza, ai percorsi poetici e teatrali, alle testimoninze delle donne che hanno deciso di partorire in casa, per arrivare a parlare delle doule (una sorta di "assistenti alla maternità") e della cosiddetta "Lotus Birth".
Premetto che non sono una sostenitrice del parto in casa, come ho avuto modo di dire anche commentando un post di diarista. Per esperienza personale credo che se è vero che la gravidanza è un evento naturale, è anche vero che da un momento all'altro durante il parto può accadere qualcosa di imprevedibile che può mettere a rischio non solo la vita della mamma ma anche quella del nascituro. In quel momento è importante che ci siano dei medici e chirurghi che possano intervenire..così come sarebbe auspicabile la disponibilità di una sala rianimazione. Questo è ancora più vero se si considera che oggi le mamme quarantenni sono molto più numerose rispetto al passato e, come si sa, l'età è un fattore di rischio non indifferente.
Poi c'è chi dice "Anche in ospedale si muore"  e "Se deve succedere succede". Ok, ma vogliamo dare ai nostri figli una chance in più di vivere se dovessero subentrare delle complicazioni?
A volte penso che chi fa queste scelte non si è mai trovato di fronte a certe situazioni nella sua vita e quindi le compie perchè non sa..non immagina quello che potrebbe accadere. D'altronde, quello che siamo e quello che pensiamo è condizionato dalle nostre esperienze, dal nostro vissuto.

Sul web spopolano le associazioni, come quella di cui parlavo, che sostengono la "nascita naturale". Cosa s'intende per "naturale"? Una nascita non medicalizzata? vissuta tra le mura domestiche? Non solo..
Queste associazioni propongono spesso che la donna venga accompagnata al parto da una doula, una sorta di assistente che dovrebbe prendersi cura della madre durante la gravidanza e subito dopo il parto.  Questo ruolo, se non poteva essere svolto dalla madre della partoriente, un tempo veniva svolto dalle donne della famiglia allargata e dalle vicine di casa. Ma nella società odierna le famiglie allargate stanno scomparendo e i vicini di casa..spesso neanche si conoscono.
Ecco perchè, la figura della doula che prepara la madre a vivere coscientemente la propria maternità, potrebbe essere importante. Tuttavia..la mia vocina mi dice che qualcosa non torna.
Io penserei queste figure come delle volontarie con  competenze specifiche in psicologia o, comunque, con una grande esperienza alle spalle anche come educatrici-puericultrici o semplici mamme. Ma dovrebbero svolgere questo servizio per la comunità, per il solo piacere di fare qualcosa di importante: aiutare le donne a vivere nel migliore dei modi la propria ri-nascita (ovvero il momento in cui  diventano madri).
Ma spesso non è così.
Se si va a scavare sul sito di una delle associazioni di doule, presenti sul web, si trova di tutto. Ci saranno senz'altro le assistenti brave e competenti ma anche quelle che propongono di accompagnare il parto con canti o riti sciamanici. Quelle che compensano il fatto di non avere certificazioni in allattamento (ma l'allattamento non dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo??) con la competenza sul campo perchè allattano ininterrottamente da 6 anni..  e quelle che sono in grado di dare utilissimi e gettonatissimi consigli sulle modalità di utilizzo di pannolini lavabili (ah bè..qui si che ci vuole la certificazione!).
Tutto questo mi trasmette una grande tristezza perchè nella nostra società si mercifica qualunque cosa ed esperienza.
Io sono stata abituata ad una famiglia allargata in cui si condivideva tutto.Oggi purtroppo molte di queste persone non potrebbero essermi vicine se dovessi partorire. Non so se potrei accettare l'idea di pagare per poter avere qualcuno al mio fianco, durante questo percorso. In ogni caso, non potrebbero vendermi nessun "rito propiziatorio" al parto. Preferirei farmi fare i tarocchi da una chiromante: perchè almeno lei mi venderebbe quello per cui pago. Non potrei neanche mai pagare qualcuno che mi offre consigli spiccioli su come utilizzare i pannolini lavabili o su come decidere se e quando mettere a letto mio figlio...

Altra cosa di cui personalmente fatico a capire il senso è la pratica del Lotus Birth, ovvero: la nascita con la placenta. Queste associazioni propongono alle madri di non far recidere il cordone ombelicale ai propri bimbi..per non "amputarli". Il bimbo resta dunque attaccato alla placenta tramite il cordone ombelicale, fino a quando quest'ultimo non si secca e cade. Si sostiene che il distacco avverrebbe in modo naturale quando entrambi, bimbo e placenta, "decidono sia giunto il momento della separazione" (non sapevo che la placenta potesse pensare!)
Ma che cos'è la placenta? Sugli stessi siti dove la pratica del Lotus Birth viene proposta, si legge che "Nell' utero, la placenta svolge le funzioni di polmoni, reni, fegato, apparato digerente, ghiandola endocrina e pelle. Il sangue affluisce a questi organi in forma minima fino a quando il bambino compie il primo respiro: sino ad allora, placenta e bambino sono una cosa sola.
E' grazie alla placenta che il bambino nell' utero si sviluppa e cresce
".
Dunque, una volta che il bambino è fuori dall'utero, la placenta non ha esaurito la sua funzione? Bè, a quanto pare no. Il bimbo riceverebbe tramite il cordone il "sangue placentare", utile per il suo sistema immunitario, inoltre, il contatto con la placenta servirebbe a completare il suo "corpo eterico". I bambini nati con Lotus Birth avrebbero un' aura più sviluppata degli altri..ma dato che la maggior parte di noi non può vedere l'aura..ci dobbiamo fidare.

Naturalmente, non c'è alcuno studio scientifico che attesti l'utilità di tale pratica e, anzi, poichè sia la placenta che il cordone ombelicale sono organi in cui non circola il sangue..non reciderli comporta un alto rischio di infezione. Ma, ancora, si sostiene che per evitare tale rischio, sia sufficiente salare i tessuti, lavarli (con un colino!!)e asciugarli molto bene..con tutte le raccapriccianti conseguenze che ne derivano.

Comunque, a sostegno della validità di tale scelta, si portano ad esempio gli scimpazè che, a differenza di quanto fanno gli altri animali che recidono con i denti il cordone, lasciano che la placenta si stacchi da sè.

Ho letto bene? Quindi noi dovremmo prendere ad esempio gli scimpazè?
Cioè le teorie sull'evoluzione della specie ci fanno una pippa giusto?

Io dovrei voler somigliare agli scimpanzè?Con tutto il rispetto che ho per il mondo animale, la cosa mi lascia ancora qualche perplessità.

Penso di aver letto abbastanza.

Se dovessi restare nuovamente incinta, al momento  del parto datemi il mio letto d'ospedale e un bravo ginecologo. E che al mio bimbo venga reciso il cordone ombelicale please.

giovedì 10 gennaio 2013

Nuovi Piani

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Continuiamo con gli esami necessari per presentare la domanda di adozione e, parallelamente, con gli esami per il nuovo tentativo di PMA (mi rendo conto che potrebbe sembrare un tantino immorale ma ufficialmente non abbiamo ancora presentato la domanda al tribunale). Stamattina, era la volta della visita cardiologica ed elettrocardiogramma.
Quando l'infermiera mi ha chiesto a cosa corrispondesse il codice di esenzione e ho risposto "Adozione", è stato un susseguirsi di storie di amici che hanno adottato e poi hanno avuto un figlio naturale e conoscenti che stavano per adottare e poi hanno avuto un bimbo o addirittura due!
Il cardiologo ha esordito così:
-"Sapete già chi adottare?"
-(??... mio marito suggeriva che si, adotteremo un nostro amico con lavoro precario al quale, molto probabilmente non rinnoveranno il contratto)."No, per la verità stiamo facendo gli esami richiesti per presentare in Tribunale la nostra disponibilità all'adozione"
-" Pensavate di adottare un bimbo italiano o straniero?"
-"Faremo sia domanda di adozione nazionale (che non significa necessariamente adottare un bimbo "italiano") che internazionale"
-"Io e mia moglie avremmo voluto un bimbo biologico e uno adottivo..poi abbiamo avuto due gemelle! Mia madre mi ha detto che evidentemente Dio ci aveva voluto premiare (!) e io gli ho risposto che però aveva deciso di punire il bimbo che avremmo dovuto adottare..
La conversazione non è stata delle più intelligenti; sia il medico che l'infermiera cercavano di rincuorarmi anche se non ne sentivo affatto il bisogno e, sinceramente, se ne avessi sentito il bisogno credo che le loro parole avrebbero ottenuto l'effetto contrario.
Ma sono stati entrambi molto carini e,come si dice, alla fine è il pensiero che conta. Prima che uscissi mi hanno fatto i loro auguri e, fuori dallo studio, l'infermiera mi ha detto:
"Signora, sarà una mamma perfetta!"
Non ambisco a tanto, però devo ammettere che quelle parole mi hanno commossa -Mon dieu!
 Abbiamo fatto la visita secondo i tempi della prenotazione (in un ospedale pubblico non è cosa da poco) e, usciti dall'ospedale,ci siamo trovati di fronte il mare,grigio ma bellissimo.
Il cardiologo ha confermato che i nostri cuori stanno bene.
E il resto?
Sono ancora un pò sballata dall'ultima stimolazione (mica i farmaci che si assumono sono leggeri come l'acqua..), ma secondo il centro PMA siamo pronti per tentare ancora. E noi non ci arrendiamo.
Sabato mattina finirò il solito elenco di esami preparatori. Stavolata, mi aspetta un nuovo piano terapeutico:
-Il solito Gonal-F a inizio ciclo
-Pergoveris dopo 3-4 giorni
-la new entry: il Cetrotide, da usare quando i follicoli raggiungeranno almeno 14 mm, al posto del Suprefact.
-infine il Gonasi (l'iniezione finale che serve a indurre l'ovulazione, una volta che gli ovociti raggiungono il giusto stadio di maturazione.).
Insomma, dopo i primi 3-4 giorni, stavolta mi toccherà fare 2 iniezioni al giorno anzichè una, dato che il Cetrotide si inietta mentre il farmaco che assumevo prima (Suprefact) era uno spray nasale. Ormai, comunque, sono capace di farmi le iniezioni anche bendata!Sono competenze eh!
Nel complesso, mi  rendo conto che i pensieri relativi alla casa,al mutuo, alla ristrutturazione, hanno lasciato poco spazio alle preoccupazioni sulle nostre difficoltà procreative.Così, al momento, sto vivendo questa stimolazione con una certa inerzia. Lascio che le cose vadano da sè.